SMIRNE - Per Smirne, terza citta turca, sconfitta a marzo da Milano per l'Expo 2015, sembrava un annus horribilis, un'occasione perduta che ne avrebbe segnato negativamente il destino per molti decenni. Invece l'indomita città turca dell'Egeo ha saputo reagire battendo Napoli, rinchiusa nelle sue convulsioni politiche e nella crisi dei rifiuti, nella corsa al turismo archeologico, uno dei filoni più redditizi del settore. Smirne è riuscita a indirizzare, con uno scatto d'orgoglio dell'amministrazione locale (unica roccaforte della sinistra in Turchia), i fondi previsti in origine all'esposizione internazionale per potenziare le infrastrutture e le capacità ricettive turistiche e museali. Dopo appena 9 mesi la missione è compiuta: Efeso batte Pompei come numero di visitatori: nei primi undici mesi 2008 la città turca ha registrato 2milioni 618mila turisti contro 2milioni 199mila registrati a Pompei.

Un fatto sorprendente se si pensa che nel 2007 la situazione era rovesciata: i visitatori a Efeso erano appena 1,9 milioni contro i 2,6 di Pompei, che vantava di essere il sito archeologico più frequentato al mondo. Cosa è accaduto? Basta andare sul posto per capirlo. Ciò che colpisce il viaggiatore arrivando al recente aeroporto di Smirne, diretto agli scavi di Efeso, sono - oltre ai 300 cantieri aperti per l'espansione della metropolitana, il dragaggio della baia, la realizzazione dei collegamenti autostradali con Ankara e Istanbul, la ristrutturazione del terminal crocieristico al porto - l'efficienza della consegna dei bagagli, la pulizia, la gentilezza dei modi, la segnaletica bilingue, turco e inglese. Fuori dall'aeroporto, in spazi di verde irrigati da moderni sistemi automatici, sostano ordinati i taxi e poco più avanti gli autobus di linea che attendono una frazione di quell'immenso esercito composto da 24 milioni di visitatori che la Turchia accoglie ogni anno per scalare altre vette nella classifica delle mete più visitate al mondo.

La macchina turistica della Mezzaluna è andata a pieno regime incurante della crisi economica. «La Turchia ha assistito a un forte afflusso di entrate per il turismo nel 2006- 07 pari a 16,9 miliardi di dollari. Oggi il Paese è al nono posto tra le mete più visitate al mondo con 23,3 milioni di visitatori censiti nel 2007 e al 31 ottobre 2008 abbiamo già raggiunto quota 23milioni 997mila», dice Alpaslam Korkmaz, presidente dell'Agenzia per il supporto e la promozione degli investimenti in Turchia (Ispat), organismo pubblico ( simile alla nostra Invitalia). Si è anche messo da parte un eccessivo senso nazionalistico turco che impediva di valorizzare al meglio i resti ellenistici presenti in Turchia e si è capita la potenzialità turistica, in un Paese musulmano al 99%, dell'Anno paolino (indetto dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009), in occasione del bimillenario della nascita di San Paolo, dagli storici collocata tra il 7 e il 10 d.C., avvenuta a Tarso di Cilicia ,attuale Turchia centro meridionale.

L'obiettivo secondo il ministro del Turismo turco, Ertugrul Gunay, è ospitare 25-26 milioni di turisti stranieri all'anno per pareggiare il deficit delle partite correnti. Ecco perché la Turchia nel 2007 ha ridotto l'Iva per il turismo dal 18 all'8%. Ankara ha già raggiunto il nuovo record turistico in un anno di crisi economica globale. I turchi hanno lavorato con entusiasmo, metodo e strategia. In quest'ottica anche gli scavi di Efeso, l'antica città una volta sul mare e oggi a 8 chilometri all'interno, hanno fatto la loro parte come elemento di attrazione. «Gli scavi di Efeso- dice Cengiz Topal, direttore del più grande museo all'aperto della Turchia,hanno visto passare 1,9 milioni di visitatori nel 2007 e quest'anno da gennaio a novembre è stato visitato da 2milioni 618mila turisti». Topal, che dirige 71 dipendenti (fra cui due archeologi austriaci), è soddisfatto dei numeri raggiunti.

Efeso fu fondata nel 356 a.C. dai greci, che vi costruirono l'Artemesium, un tempio ionico dedicato ad Artemide, una delle sette meraviglie del mondo antico, parzialmente ancora conservato. Tra le rovine, i turisti possono ammirare il teatro, il ginnasio, i bagni, l'agorà e l'imponente biblioteca di Celso. Per di più ora c'è un progetto da 150 milioni di dollari per ricostruire il tempio di Artemide, nel suo splendore originale. L'idea è di realizzare il tempio dedicato ad Artemide, lungo 131 metri con 120 colonne di marmo alte 20 metri.

vittorio.darold@ilsole24ore.com

 

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